INPS Viterbo: il rinnovato impegno della direzione verso i Consulenti del Lavoro della Tuscia

Martedì 20 Giugno 2017, presso la sede INPS di Viterbo si è tenuto un incontro tra il direttore provinciale dell’ente previdenziale dott. Pasquale Caccavale il Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, rappresentato dal Presidente, Giuseppe D’Angelo e dai colleghi Nazzareno Pelliccia e Simona Zuccaro.
L’incontro, dall’esito positivo per la  disponibilità mostrata dal dottor Caccavale, si era reso necessario per discutere e tentare di risolvere i molteplici problemi che da anni affliggono i consulenti del lavoro del territorio e che hanno costretto il Consiglio Provinciale a disdire il protocollo d’intesa siglato insieme ai Dottori Commercialisti.

INPS Viterbo: le criticità emerse nell’incontro del 20 Giugno

I colleghi presenti alla riunione in rappresentanza del Consiglio Provinciale hanno evidenziato, tra le principali criticità che la categoria incontra ogni giorno nell’attività professionale, l’impossibilità di comunicare con l’Istituto, nell’interesse delle rispettive aziende-clienti, per la gestione delle istanze. Tale situazione ha come sua conseguenza un ritardo di diversi mesi, se non anni, nella soluzione delle pratiche o il configurarsi di una situazione di stallo per problematiche a cui si potrebbe porre agevolmente rimedio in tempi brevi.
Altro annoso problema con cui devono confrontarsi i consulenti della Tuscia è la scarsa funzionalità del “cassetto previdenziale”: uno strumento che, pur dovendo rappresentare, nelle intenzioni dell’Istituto, il canale preferenziale di comunicazione con l’utenza, si sta purtroppo rivelando tutt’altro che bidirezionale. Più nello specifico, il cassetto previdenziale risponde in maniera insufficiente o inadeguata al tema proposto, costringendo così gli utenti a ricorsi amministrativi o giudiziari che si configurano come strumenti di tutela più costosi per la collettività. A tal proposito, il Consiglio ha sottolineato anche che l’aggravio in termini di costi, è stato in gran parte determinato della mancata istruzione e gestione dei ricorsi on-line (l’unico strumento a tutela delle aziende) da parte dell’INPS.

Il dottor Caccavale, consapevole della penuria di risorse umane dell’Istituto e delle oggettive difficoltà organizzative, derivanti anche dalla continua e farraginosa produzione di norme in materia di legislazione sociale, a cui consegue l’impellente necessità di un continuo aggiornamento dei software e dell’organizzazione interna degli uffici, si è mostrato comunque disponibile all’adozione di misure atte a superare tali difficoltà, nel reciproco interesse dell’Istituto e dei Consulenti del Lavoro.

Un impegno reciproco per attuare soluzioni concrete

Nel corso della riunione è emersa la convinzione, comune a entrambe le parti, di una necessaria verifica, in termini di qualità e di professionalità, del rapporto che gli attori coinvolti intrattengono, siano essi dipendenti o collaboratori dell’INPS o consulenti.
Proprio per questo, si è convenuto che lo strumento per risolvere le attuali criticità presenti nel rapporto tra l’INPS e l’utenza non può e non deve essere rappresentato dal rapporto interpersonale di conoscenza o di amicizia personale, quanto, piuttosto, dalla professionalità, competenza ed efficienza di entrambe le parti; l’una, vincolata dai basilari criteri di pubblicità e trasparenza dell’attività amministrativa, sanciti dalla Costituzione (art. 97) e dall’art. 1 della legge 241/90, l’altra dai vincoli imposti dall’Ordinamento professionale e dal Codice deontologico dei Consulenti del lavoro.
Proprio a questo riguardo, il Consiglio ha invitato il dottor Caccavale a segnalare, ove se ne ravvisasse la necessità, eventuali comportamenti non conformi alle norme richiamate. A fronte di tale invito, il Consiglio ha, tuttavia, chiesto maggiore collaborazione ed efficienza da parte dell’Istituto.

Tra le soluzioni più rilevanti ed incisive per il miglioramento dei rapporti con l’INPS sono state anche individuate alcune azioni da attuare nell’immediato:

  • l’istituzione di un “punto di ascolto” per tutti i colleghi presso il nostro Ordine dove far giungere per mail tutte le criticità relative ai rapporti con l’Ente, delle quali il Consiglio si farà carico, valutandone la portata e sottoponendola al vaglio del Direttore o dei suoi più stretti collaboratori;
  • Migliorare il testo e stipulare nuovamente la convenzione tra l’INPS e gli Ordini dei Consulenti del Lavoro e dei Commercialisti di Viterbo, quale strumento valido (se opportunamente applicato, diversamente da quanto avvenuto in passato);
  • Miglioramento dello strumento del “cassetto previdenziale”: il Direttore della sede territoriale INPS si è impegnato a farlo diventare un vero strumento bi-direzionale, dove le risposte, oltre ad essere tempestive, dovranno provenire da personale qualificato per il tipo della richiesta effettuata, evitando così risposte generiche;
  • Miglioramento della fase contenziosa: il direttore della sede INPS ha manifestato il suo impegno per la risoluzione dei ricorsi già aperti;
  • Per i casi di richiesta di Cassa Integrazione, per i quali la normativa (circolare INPS 139/2016) prevede che tra i documenti da presentare occorrono gli ultimi due bilanci d’impresa (che comunque non potrebbero rappresentare la crisi in cui un’impresa versa al momento della richiesta di cassa integrazione), l’indirizzo dell’Ente è di prendere in considerazione anche e soprattutto l’ultimo periodo dell’attività aziendale, specificando nella sua relazione l’attenzione prestata ad esso. Questa disposizione potrebbe essere comunicata ai colleghi attraverso una circolare del Consiglio o del Centro Ricerche e Studi.

Rassegna Stampa

Di seguito una breve rassegna stampa circa il comunicato inviato, realtivo all’incontro tra i rappresentanti del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e il direttore della sede INPS di Viterbo: