Portale Jobby del COL Viterbo: il Consiglio Provinciale avvia azioni di protesta e chiede un tavolo di confronto

A seguito della deludente risposta della dottoressa Daniela Natale, Dirigente per le Politiche del Lavoro e i Servizi per l’Impiego della Provincia di Viterbo, a seguito della lettera di protesta inviata lo scorso 31 Gennaio, il Consiglio Provinciale adotta ulteriori, forti azioni di protesta richiedendo un incontro formale al Consiglio Nazionale dell’Ordine e informando il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Corte dei Conti circa i perduranti disservizi.

La lettera di risposta inviata dalla dott.ssa Natale, infatti, viene reputata del tutto inappropriata dal momento che non solo viene confermato il malfunzionamento del portale Jobby privo di qualsiasi servizio di “manutenzione ordinaria, straordinaria, correttiva/adeguativa, evolutiva ed aggiornamento” ma viene anche ribadito che i soggetti tenuti a inoltrare le comunicazioni obbligatorie attraverso il portale Jobby hanno comunque l’obbligo di inviare una comunicazione sintetica d’urgenza, utilizzando il modulo Unificato Urg, e di provvedere, poi, obbligatoriamente all’invio della comunicazione ordinaria al servizio competente nel primo giorno utile successivo.

Insomma, l’amministrazione provinciale, a fronte di una situazione insostenibile che si protrae ormai da più di due anni, non solo conferma il disservizio ma fa anche spallucce, ricordando quelli che sono gli obblighi supplementari ai quali sono tenuti i consulenti del lavoro, quasi si trattasse di adempimenti ordinari.

Non si tratta solo di una mancata assunzione di responsabilità da parte di una pubblica amministrazione che permane in una situazione di evidente illegittimità, violando l’art. 97 della Costituzione ma anche di una pluriennale inefficienza ai danni dei cittadini ai quali, peraltro non interessano le motivazioni del malfunzionamento del servizio.

Considerati anche gli obblighi a cui sono soggetti i datori di lavoro – e per essi i Consulenti del Lavoro che svolgono la funzione di intermediari – (ex articolo 4-bis del D. Lgs. n. 181/2000, poi modificato dall’art.1, comma 1184 della L. 296/2006) circa le comunicazioni di instaurazione, proroga, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro, da effettuare tramite i servizi informatici del portale Jobby e le difficoltà e i ritardi anche nella liquidazione degli aiuti di sostegno al reddito e nella gestione degli sgravi contributivi, che arrecano disagi non solo ai lavoratori e alle aziende ma anche alle altre pubbliche amministrazioni coinvolte (il servizio informatico Jobby, infatti, notifica le comunicazioni obbligatorie anche all’INPS, all’INAIL, alle altre forme previdenziali sostitutive o esclusive e alla Prefettura), il Consiglio Provinciale dei Consulenti del Lavoro, che ha già aveva segnalato il disservizio nel 2014, ha deciso, con un’ulteriore missiva del 24 Febbraio 2017, a cui viene allegata la corrispondenza intercorsa con l’amministrazione provinciale, di formulare un’istanza al Consiglio Nazionale dell’Ordine, ai consigli dell’ANCL SU regione Lazio e nazionale per convocare con urgenza un tavolo di confronto con il Ministero del Lavoro e con tutti gli attori coinvolti nella vicenda.

La stessa missiva viene indirizzata anche all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Viterbo per render noto che

la categoria dei consulenti del lavoro di Viterbo e i clienti assistiti, si ritengono legittimati, dalla data di invio, a inviare le comunicazioni obbligatorie per via cartacea, via fax, o per posta elettronica certificata, attraverso il modello “Unilav”, alla Sezione Circoscrizionale per l’Impiego la quale dovrà poi provvedere autonomamente e a proprio carico – per via delle proprie evidenti responsabilità – all’aggiornamento dei dati.

La Regione Lazio, individuata dall’amministrazione provinciale come la responsabile della mancata manutenzione e del mancato aggiornamento dei Sistemi Informatici del Lavoro provinciali, versa, infatti in una situazione di prolungata illegittimità che rende del tutto inefficace il sistema sanzionatorio previsto dalla normativa e, quindi, del tutto infondato il richiamo, presente nella nota della dott.ssa Natale, all’utilizzo del modello Unificato “Urg” che, evidentemente, è stato previsto per interruzioni di durata momentanea, che consentano ragionevolmente l’adempimento dell’invio della comunicazione obbligatoria “Unilav” nel primo giorno utile in cui viene ripristinato il normale funzionamento della piattaforma web.
È per questo che entro la prossima settimana il Consiglio Provinciale invierà a tutti gli iscritti una circolare in cui saranno specificate le modalità alternative di invio dei dati al Centro per l’Impiego al fine di assolvere comunque agli obblighi di legge ma con oneri di aggiornamento dati a carico della pubblica Amministrazione, per via della sua condizione di palese illegittimità.

La missiva del consiglio provinciale dell’Ordine è indirizzata, infine, anche alla Corte dei Conti alla quale viene richiesto di accertare eventuali colpe, anche riguardo all’affidamento del servizio in appalto, per il malfunzionamento della piattaforma informatica “Jobby”.
Tale responsabilità grava senz’altro sull’amministrazione e, conseguentemente, sulle persone che ne hanno diretta responsabilità (v. a riguardo sentenza TAR Trento 15 apr ile 2015, n.149). A tal proposito è evidente che gli attori responsabili del servizio “Jobby” hanno ripetutamente messo in atto un comportamento eticamente discutibile, trascurando il rispetto di quei principi di correttezza e buona fede che dovrebbero essere obbligatoriamente la principale fonte ispiratrice dell’attività della Pubblica Amministrazione come prescrive l’art. 97 della Costituzione.