Donne e lavoro, l’alta qualificazione paga

Secondo Fondazione Studi Consulenti del Lavoro arranca la ripresa occupazionale al femminile mentre cresce l’appeal di laureate e specialiste per le nuove assunzioni: scelta una candidata per il 66,3% dei nuovi assunti nel 2021 in posizioni altamente specializzate.

Alta formazione e competenza: le parole chiave per le donne per avere più chance lavorative. Nel 2021, il mercato del lavoro ha guardato con maggiore attenzione ai profili femminili più qualificati anche in settori a tradizionale vocazione maschile (settore ingegneristico, scienze matematiche, informatica).

Tradotto: quasi un’assunzione su quattro (24%) è avvenuta tra professioni intellettuali, ad alta specializzazione e tra quelle tecniche. Le donne hanno rappresentato il 66,3% delle nuove attivazioni tra i profili intellettuali e specializzati, cresciuti del 23% rispetto al 2019.

Un segnale incoraggiante, sebbene il numero delle lavoratrici sia passato dai 9,7 milioni del 2019 ai 9,5 milioni del 2021. È quanto emerge dal dossier “Donne e lavoro: ancora lontana la ripresa occupazionale”, realizzato da Fondazione Studi Consulenti del Lavoro elaborato a partire
dall’analisi coordinata dei dati Istat contenuti nell’indagine mensile sulle Forze Lavoro e di quelli delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro riferiti alle nuove attivazioni.

Rispetto ai primi nove mesi del 2019, crescono nello stesso periodo del 2021 le assunzioni delle laureate che
hanno rappresentato il 18,4% delle neoassunte (8,5% tra gli uomini).

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