ANCL scrive a INPS: perché il sito web ancora non funziona?

Con una Lettera ( Prot 572/Pres ) dello scorso 8 Aprile 2020 il Presidente Nazionale ANCL, Dario Montanaro, lamenta la mancata operatività del sito web INPS e la mancata adozione di misure idonee a fronteggiare l’emergenza sanitaria, nei suoi risvolti economici e occupazionali.

La lettera è indirizzata a Pasquale Tridico, Presidente di INPS; Gabriella Di Michele, Direttore Generale INPS e Vincenzo Caridi, Direttore Centrale DCSIT.

Il Presidente Nazionale ANCL nota come fin dall’avvio di questa tragedia, ormai più di 40 giorni addietro, si poteva intuire quali conseguenze potesse avere tale disastro sul sistema occupazionale, sul sistema previdenziale e sull’economia del Paese.

ANCL è certa che INPS abbia partecipato alle varie decisioni che il governo ha preso, individuando negli ammortizzatori sociali “tradizionali”, gli strumenti con i quali affrontare la crisi della perdita di reddito per i lavoratori.
Tali decisioni risalgono ai primi giorni di marzo (D.L. 9/2020) ed è infatti da quei giorni che la nostra Associazione ha avviato percorsi specifici di informazione e formazione sugli ammortizzatori sociali poiché era già chiaro che l’emergenza avrebbe coinvolto tutto il Paese e milioni di lavoratori.

Sin dai primi giorni, infatti, l’ANCL ha avviato riflessioni e suggerimenti rispetto alle modalità attraverso le quali limitare i disagi derivanti dagli sfasamenti finanziari per i lavoratori (inevitabili se si usano strumenti nati nel 1975 per affrontare una epidemia del 2020); ha svolto approfondimenti sulla tipologia e modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali. In breve, ha speso migliaia di ore di lavoro per cercare di consentire agli associati di gestire al meglio le procedure di richiesta degli ammortizzatori sociali e l’elaborazione degli stipendi di marzo 2020.

ANCL, in rappresentanza di tutti i colleghi, era ed è conscia di operare in un contesto difficile e sconosciuto, reso ancor più tragico dalla consapevolezza che anche i Consulenti del Lavoro si ammalano e che lo smart working in emergenza non consente di svolgere tutte le funzioni professionali da remoto.

Considerato il fatto che i sistemi informatici dell’istituto ANCORA NON
FUNZIONANO, IL SITO INPS SI BLOCCA IN CONTINUAZIONE
, ANCL chiede al Presidente di INPS:

– Noi eravamo pronti a sostenere gli impegni da professionisti e intermediari dell’Istituto, ma VOI ERAVATE PRONTI?

– l’Istituto che Lei presiede, in questi ultimi 40 giorni, si è preparato ad affrontare le ricadute operative, tecniche, gestionali ed organizzative + derivanti dalla tragedia che ha colpito questo Paese?

– I dirigenti della divisione tecnologica hanno valutato che la prevedibilissima e scontata moltiplicazione del numero di soggetti che avrebbero fatto accesso al Vostro sito, avrebbe comportato una problematica tecnica di “tenuta” della piattaforma informatica?

– È stata valutata l’alternativa di costruire un’unica procedura informatica per la gestione dell’ammortizzatore sociale emergenziale “COVID-19”, anziché utilizzare le molte procedure di richiesta già presenti sul sito e idonee a gestire situazioni di normalità e non eventi di questa portata?

Su questi punti, ANCL resta in attesa di una puntuale risposta.

In tutta l’Associazione sindacale, si è fatta comunque strada la consapevolezza INPS NON ERA PRONTA e se mai qualche Dirigente si fosse posto gli interrogativi di cui sopra, oggi la categoria non sarebbe così FURIBONDA.

Nel frattempo, in barba alla semplificazione, sono state emanate decine di circolari!

Come se non bastasse, quasi nulla è stato fatto per adeguare la struttura tecnologica dell’INPS – profilo “intermediari” per garantire l’accesso contemporaneo dei professionisti e la ricezione di milioni di domande di CIGO, FIS, Ticket.

In definitiva, ciò che non funzionava in tempi “normali”, mai avrebbe
potuto funzionare in questo periodo eccezionale e drammatico!

Due potrebbero essere le chiavi di lettura di cotanto disastro: la sottovalutazione delle purtroppo assai prevedibili difficoltà di tenuta dei sistemi tecnologici dell’INPS o l’incapacità di farlo.

ANCL potrebbe limitarsi a dire che, nei nostri studi, chi sbaglia paga; potrebbe pretendere che fossero avviate verifiche ed accertamenti rispetto alle numerose interruzioni di pubblico servizio, all’omissione di doverosi atti d’ufficio che hanno determinato i frequenti episodi di blocco del sito (e non ci riferiamo solo al giorno del presunto hackeraggio). Invece con il consueto, seppur sottovalutato spirito collaborativo, ANCL intende elencare alcune funzioni che sono spesso inaccessibili (ieri, oggi, in questo momento)
sul sito:

  • Accesso al sito: abbiamo migliaia di schermate di mancato accesso al sito che i colleghi ci inviano ogni minuto del giorno e della notte;
  • Procedure di presentazione della CIGO: sono rimaste invariate rispetto al passato e ci costringono a presentare una pluralità di domande; se in azienda sono presenti apprendisti o part time, con la conseguente moltiplicazione del numero di istanze che l’Istituto sarà chiamato a processare, autorizzare, liquidare (certamente, non il prossimo 15 aprile!);
  • Assenza di riscontro tra le informazioni inserite per le domande di CIGO e la consultazione delle stesse tramite le schermate del sito;
  • Impossibilità di accedere al servizio e, quando si accede, impossibilità di consultare e rintracciare i certificati di malattia, necessari per elaborare le paghe di marzo;
  • Impossibilità di accedere al servizio per lo scarico delle informazioni sugli assegni familiari, mai come in questo momento utili ad integrare il reddito dei lavoratori sospesi.

Questi sono solo alcuni esempi di ciò che non funziona; molti altri se ne potrebbero fare, come ANCL si riserva di evidenziare con separata nota.

I difficili momenti che il Paese sta vivendo, possono però consegnarci un elemento di positività: l’opportunità e la spinta a generare un cambiamento!

ANCL chiede al Presidente Tridico di imporre il cambiamento di INPS e di dare dimostrazione della reale volontà di incidere sulla variazione delle modalità relazionali che l’INPS (con i suoi dirigenti) adotta nei confronti degli intermediari, delle aziende e dei lavoratori.

È necessario prendere atto e verificare che l’Istituto si mantiene sul lavoro degli intermediari mentre i Suoi dirigenti non degnano costoro nemmeno di un sito o un sistema informatico che funzioni; del fatto che il sistema informatico dell’istituto era fallace e solo grazie al lavoro degli intermediari è riuscito ad andare avanti i questi anni e, conseguentemente,
è necessario assumere decisioni che ci garantiscano ALMENO IL FUNZIONAMENTO COSTANTE E SENZA BLOCCHI DEL SITO INTERNET DELL’INPS AD OGNI ORA E PER TUTTI I SERVIZI OGGI DISPONIBILI!

ANCL invita il Presidente di INPS a non sottovalutare le nostre richieste poiché, in difetto, sarà costretti ad interessare ogni organismo deputato a verificare:

  • l’efficienza del sistema informatico dell’Istituto;
  • il mantenimento e la effettiva fruibilità dei servizi pubblici essenziali che l’istituto eroga tramite le piattaforme tecnologiche;
  • l’eventuale omissione di atti o decisioni degli uffici preposti a garantire le funzioni pubbliche dell’INPS, così come affidati al Presidente, da norme di legge dello Stato italiano.