Decreto Semplificazioni: le misure per il lavoro e per le imprese

Al disegno di Legge di Bilancio 2019 sono collegati due Decreti di prossima approvazione che incideranno sul prossimo futuro di cittadini e imprese: oltre al Decreto Fiscale, approvato dopo una dura trattativa tutta interna alla maggioranza di Governo e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale dopo essere stato firmato dal Capo dello Stato, anche un Decreto Semplificazioni che, dopo l’annuncio datone dall’Esecutivo, sembra essere negli ultimi giorni scomparso dall’agenda politica.

Il Decreto Semplificazioni 2019 è stato annunciato dal Comunicato Stampa n. 23 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dello scorso 15 Ottobre 2018: la comunicazione dà conto di un decreto omnibus che accoglie numerose misure per la semplificazione amministrativa e giuslavoristica ma anche per lo sviluppo economico, oltre a disposizioni indifferibili. Come specifico di seguito alcune delle misure originariamente destinate al Decreto Semplificazioni sono state approvate ed emanate nel Decreto Fiscale.

Le principali misure del Decreto Semplificazioni

Differentemente da quanto avvenuto per il Decreto Fiscale non sono circolate bozze del Decreto Semplificazioni e pare che, almeno al momento, il provvedimento non sia stato ancora bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato, oltre ad essere stato oggetto di contesa tra i due azionisti della compagine governativa dal momento una misura come la revisione dei criteri di calcolo per l’RC Auto è apparsa come una concessione destinata soprattutto ai cittadini del Sud Italia.
Il Comunicato diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dà però conto delle principali misure previste; ecco quali sono:

  • proroga, per l’anno 2018 e 2019, della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, in caso di riorganizzazione (12 mesi) o crisi aziendale (6 mesi) – (misura inserita nel Decreto Fiscale, art. 25);
  • trattamento di mobilità in deroga, concesso per 12 mesi ai lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva del lavoro (la stessa misura è riservata ai lavoratori che nel territorio di Termini Imerese e Gela godono di tale trattamento dal 2016);
  • riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (ANPAL);
  • abolizione del libro unico del lavoro (LUL): il LUL telematico sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 Gennaio 2019, secondo quanto previsto dai decreti attuativi del Jobs Act;
  • semplificazione del rapporto biennale del personale: anche in questo caso si tratta di un adempimento riservato alle aziende, sia pubbliche che private, con più di 100 dipendenti, le quali sono state finora tenute a redigere ogni due anni, un documento sulla situazione del personale maschile e femminile, con informazioni relative a ciascuna delle professioni presenti in azienda, allo stato delle assunzioni, alla formazione, alla promozione professionale, ai livelli, ai passaggi di categoria o di qualifica, ad altri fenomeni di mobilità, all’intervento della CIG, ai licenziamenti, ai prepensionamenti e pensionamenti, alla retribuzione effettivamente corrisposta (art. 46 del D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198);
  • semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
  • semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
  • semplificazione in materia di appalti: stando a quanto si apprende dalla Nota di aggiornamento al DEF, dovrebbe essere previsto uno snellimento della fase di programmazione delle delibere Cipe, attraverso un rafforzamento del collegamento con il lavoro progettuale delle Stazioni Appaltanti. Nel DEF era infatti spiegato che

“La riforma faciliterà l’accesso delle PMI al mercato degli appalti, cosa che, secondo il Governo, limiterà anche il fenomeno del subappalto”.

I contratti sotto la soglia comunitaria, inoltre, sarebbero assegnati con una riserva di quote per le Micro e Piccole Imprese, prevedendo anche una riserva anticipata di quote appaltabili. Ciò impedirebbe eventuali possibilità di deroga al Codice Appalti e permetterebbe di inserire il principio della territorialità, ovvero quelli che vengono definiti come i cosiddetti appalti a chilometro zero;

  • semplificazione della gestione separata;

Le misure per lo Sviluppo Economico

Lo stesso Decreto Semplificazioni 2019 dovrebbe contenere anche numerose misure per lo sviluppo economico, tra cui:

  • semplificazione per le imprese agro-alimentari;
  • riduzione degli oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori. In questo capitolo dovrebbero rientrare le semplificazioni relative all’abrogazione dell’obbligo di aggiornamento semestrale dei dati comunicati relativi alle caratteristiche dell’impresa e della descrizione dell’attività svolta oltre a misure rivolte alle sole start-up quali l’esonero dal pagamento della tassa annuale di concessione governativa per la numerazione e la bollatura dei libri e dei registri sociali. Tra le altre novità in arrivo per le PMI sono previste delle agevolazioni procedurali che consentono la riduzione di tempi e costi per la gestione amministrativa delle imprese innovative; 
  • riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese – (misure inserite nel Decreto Fiscale, artt. 10-20);
  • snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
  • definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti, alle startup innovative che investono in questa tecnologia;
  • incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica – (misure inserite nel Decreto Fiscale, artt. 10-20);
  • norma “Bramini” – si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;

Altre misure del Decreto Semplificazioni

Infine, troviamo nel Comunicato Stampa che dà conto del Decreto Semplificazioni anche delle misure mirate a semplificare gli adempimenti di privati cittadini e contribuenti:

  • disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
  • esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
  • RC auto-equa: saranno previsti canoni differenziati in base al territorio di appartenenza e saranno eliminati i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro;

Altre misure comprese nel Decreto Semplificazioni riguardano:

  • la Salute, settore nel quale dovrebbero essere istituiti l’anagrafe dei vaccini e un fondo per la riduzione delle liste d’attesa. Dovrebbe inoltre essere prevista l’incompatibilità dell’incarico della figura del commissario per il rientro del disavanzo sanitario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione: il governatore dunque non potrà più fare il commissario;
  • il taglio agli sprechi e ai costi della politica: in questo capitolo dovrebbero rientrare le disposizioni per il ricalcolo con sistema contributivo dei trattamenti derivanti da mandato elettivo regionale (sia nelle regioni a statuto ordinario, sia nelle regioni a statuto speciale, sia nelle province autonome). È previsto anche il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione. In questo stesso ambito dovrebbe rientrare anche il blocco del doppio incarico per i presidenti delle Regioni;
  • Ferrovie dello Stato: sono impiegati 40 milioni di euro per il 2018, per la copertura dei servizi del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per quanto riguarda la parte investimento compresa tra il 2017 e il 2021, viene invece contemplata una spesa di 600 milioni – (misura inserita nel Decreto Fiscale, art. 21);
  • le missioni internazionali di pace – (misura inserita nel Decreto Fiscale, art. 24);
  • le misure straordinarie per Genova: vengono stanziati ulteriori 10 milioni per la ristrutturazione dell’Autotrasporto e 15 milioni per l’adeguamento dei porti – (misura inserita nel Decreto Fiscale, art. 23);
  • Il fondo di Garanzia per lo sviluppo e la coesione delle piccole e medie imprese è implementato per 735 milioni di euro per il 2018 – (misura inserita nel Decreto Fiscale, art. 22);

Al di là dell’atteso testo del Decreto Semplificazioni 2019, saranno soprattutto i Decreti Ministeriali, però, a definire le reali modalità di attuazione di queste misure.